Malattie dell’orto. La lotta agli AFIDI previene le infezioni virali
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Malattie dell’orto. La lotta agli AFIDI previene le infezioni virali

E se fosse proprio un virus? Come è noto, non esistono
rimedi: una volta che il virus dannoso si è installato nelle fibre dei nostri
ortaggi, non c’è più modo di impedire che la pianta cessi di produrre e muoia.
Tuttavia, è possibile operare a monte, tenendolo lontano dalle piante. Il
metodo c’è.
Sono noti
diversi tipi di virus che aggrediscono le zucchine. In Italia le virosi più
diffuse sono il CMV (Cucumber Mosaic Virus - Virus del Mosaico
del Cetriolo), il WMV (Watermelon Mosaic Virus - Virus del
Mosaico dell’Anguria) e lo ZYMV (Zucchini Yellow
Mosaic Virus - Virus del Mosaico Giallo dello Zucchino), senza
dimenticare l’ultimo aggiunto cioè il il MWMV (Moroccan Watermelon
Mosaic Virus).
Tutti questi virus hanno in comune la proprietà di essere diffusi dagli insetti che frequentano le nostre piante, in particolare dagli afidi. In alcune colture industriali biologiche, specialmente in Liguria, si è tentato di prevenire le infezioni virali tenendo gli afidi lontani dalle coltivazioni, per esempio coprendole con tessuto non tessuto.
A livello di ricerca si sta cercando di individuare ceppi virali che, inoculati nelle piante, siano in grado di contrastare i virus dannosi.
Tutti questi virus hanno in comune la proprietà di essere diffusi dagli insetti che frequentano le nostre piante, in particolare dagli afidi. In alcune colture industriali biologiche, specialmente in Liguria, si è tentato di prevenire le infezioni virali tenendo gli afidi lontani dalle coltivazioni, per esempio coprendole con tessuto non tessuto.
A livello di ricerca si sta cercando di individuare ceppi virali che, inoculati nelle piante, siano in grado di contrastare i virus dannosi.

L'ortica è una delle armi
più efficaci per la lotta biologica contro gli afidi
Considerando che i nostri orti sono assai lontani da queste possibilità, non dobbiamo dimenticare che, invece, siamo abilissimi nella lotta biologica contro gli afidi. Questa nostra abilità è spesso coronata da successo perché i nostri orti consistono di poche piante, sulle quali possiamo concentrare i nostri sforzi.
Occorre anche dire che molto spesso, per quanto riguarda gli zucchini, insistiamo con i trattamenti a base di zolfo o zolfo ramato per prevenire l’oidio che è visibilissimo, e trascuriamo i trattamenti antiparassitari perché gli afidi non creano grosse concentrazioni o colonie visibili sulle piante di zucchini.
Quindi, mentre ci proponiamo di non trascurare i trattamenti antiparassitari biologici sulle nostre piante di zucchini e cucurbitacee in genere, vogliamo ricordare brevemente quali sono questi trattamenti. Sono essenzialmente irrorazioni di preparati liquidi, fatti sulle piante con spruzzatori manuali. I preparati si ottengono tutti con elementi naturali sottoposti a due procedimenti diversi, per cui prendono il nome di macerati o di infusi.

Dopo aver fatto macerare l'ortica per un paio di giorni, la si può filtrare per poi spruzzarla sulle piante
I macerati
I macerati
si ottengono lasciando macerare in acqua semplice, per qualche giorno, delle
essenze vegetali, tra le quali la più rappresentativa è sicuramente l’ortica,
sia per la sua efficacia sia per la facilità di reperire questa pianta lungo
i confini dei nostri orti o anche tra le aiuole, se siamo così intelligenti
da non estirparla tutta.
Un’altra
essenza efficace è l’equiseto, più comunemente detto Coda di cavallo, che
cresce solitamente vicino ai corsi d’acqua o sulle sponde di piccoli laghi.
Ci sono
poi molte altre essenze che possono essere utilizzate in questo modo come per
esempio la menta, la ruta, il basilico, il prezzemolo, la mentuccia.

Anche le
cimici sono vettori di virus dannosi per le piante, che vengono trasmessi
con le loro punture
La ricetta dei macerati
In un
secchio con 8-10 litri d’acqua immergere una quantità di essenza fresca pari
a 500-1000 grammi. Spingete tutto sott’acqua e lasciate macerare per due
giorni almeno. Periodi più lunghi servono solo ad aumentare il cattivo odore
e non garantiscono maggiore efficacia.
Dopo due
giorni completi filtrate il liquido in modo da poterlo mettere in uno
spruzzatore senza che i fori vengano otturati; potete usare anche gli
spruzzatori che contenevano prodotti per la casa, ben lavati.
Se dovete
irrorare piantine ancora piccole diluite il preparato in questo modo: 25% di
preparato, 75 % di acqua. Diminuite la diluizione per piantine più cresciute.
Per piante ormai grandi fate una diluizione al 50%.
La
diluizione è una norma prudenziale e deriva dal fatto che il preparato
può contenere azoto troppo concentrato, che potrebbe danneggiare le piantine.

Gli infusi si preparano
rapidamente con acqua bollente e essenze come l'aglio o il peperoncino
Gli infusi
Gli infusi
si ottengono rapidamente versando un litro di acqua bollente su 3
spicchji di aglio, oppure 2-4 peperoncini secondo la grandezza, oppure due
sigarette o quantità equivalente di tabacco. Nel caso dell’aglio schiacciatelo
prima, nel caso del peperoncino sminuzzatelo.
Quando
l’infuso è freddo può essere spruzzato sulle piante. Anche in questo caso, come
norma prudenziale per evitare effetti troppo violenti, consiglio una diluizione
come già detto per i macerati.

Il sapone di Marsiglia
Alcuni usano preparare un composto da spruzzare sciogliendo semplicemente 30 grammi di scaglie di sapone di Marsiglia in un litro di acqua. Questo preparato è efficace in quanto è appiccicoso.
Per quanto riguarda i preparati vegetali già descritti, sia i macerati che gli infusi, consiglio sempre di aggiungere per ogni litro un cucchiaio di scaglie di sapone di Marsiglia o anche un cucchiaio di detersivo liquido domestico per stoviglie. L’effetto di questa aggiunta è di aumentare la tensioattività del preparato, cioè rendere possibile una aderenza molto superiore alle foglie su cui viene spruzzato. Questo risulta molto utile specialmente per le piante a foglie cerose, come per esempio i cavoli.

Anche il peperoncino è alla base della preparazione di molti infusi anti-afidi
Che fare con il preparato che avanza
Il preparato che avanza dopo poco tempo comincerà ad emanare un puzzo tremendo, per cui è sconsigliabile conservarlo per usi futuri: se necessario si potrà prepararne di fresco. Tuttavia la parte avanzata non va gettata, perché è un fertilizzante prezioso. Quindi potete distribuirlo alla base delle vostre piante, evitando di metterlo tutto addosso a una pianta sola. Per questa operazione sono preferite le verdure a foglia (insalate, ecc).

L'ortica è efficace anche essiccata. Si può raccogliere nei periodi di maggiore abbondanza lasciandola essiccare al sole, e conservandola poi in sacchetti di tela. La quantità da usare va rapportata al peso da verde
Quando ripetere il trattamento
Il
trattamento si può fare anche continuativamente sulle piante, ripetendolo ogni
settimana; nel caso fosse necessario si può ripetere anche ogni due o tre
giorni perché non ha effetti dannosi sulle piante, anzi ha un effetto
blandamente fertilizzante. Naturalmente non bisogna esagerare nella
concentrazione. Tenete conto che gli afidi irrorati non stramazzano subito al
suolo ma restano al loro posto apparentemente indifferenti: solo dopo due o tre
giorni noterete che non ci sono più.

L'equiseto
o Coda di cavallo cresce nei luoghi umidi ed è efficace come l'ortica
Quali piante trattare
Si possono
trattare praticamente tutte le piante da orto, anche le insalate che poi però
dovranno essere ben lavate. Non occorre versare litri di preparato sulle
piante, con uno spruzzatore molto fine capace di nebulizzare il getto non
occorre insistere più di mezzo secondo su un’area, cioè l’irrorazione va fatta
muovendo continuamente il getto verso le zone successive, senza soffermarsi.
Le piante si
possono irrorare in ogni fase della loro crescita, anche a pianta fiorita: in
questo caso però bisogna avere l’accortezza di non irrorare i fiori.

Il peperoncino si conferma pianta dai mille usi
Buon orto a tutti !!!