Aromatiche e officinali. Le cure dell’autunno - Coltivare l'orto

Vai ai contenuti

Aromatiche e officinali. Le cure dell’autunno

Antologia > Tutti gli argomenti > Aromatiche
 
Aromatiche e officinali. Le cure dell’autunno


Il mese di novembre, con le sue giornate spesso tristi, non invita ad occuparsi dell’orto; è lontano il tempo in cui la lussureggiante vegetazione delle aiuole e il profumo delle piante aromatiche rallegrava lo spirito. Nonostante ciò, è necessario impegnarsi anche in questo periodo, se vogliamo che il nostro orto, la prossima primavera, sia ancora più bello.
Questo articolo è dedicato alla cura di una parte dell’orto spesso dimenticata, perché composta da piante che solitamente abbisognano di poche cure, essendo rustiche di natura. Parliamo dell’aiuola delle piante aromatiche e officinali. Possiamo distinguerle in due grandi categorie: quelle annuali e quelle perenni.
Le prime non necessitano di cure, in quanto sono destinate a morire e vanno riseminate ogni anno. Le seconde, invece, dovranno superare l’inverno, anche in una condizione apparente di declino, ma pronte a tornar nuovamente floride e splendenti l’anno successivo.


Il finocchio selvatico va eliminato per liberare il terreno oppure. dopo aver reciso il fogliame appena sopra il colletto, si lasia la radice nel terreno in modo che, la primavera successiva,  possa emettere nuovi getti.
Nella prima categoria comprendiamo basilico e prezzemolo e tutte le piante che muoiono in autunno.
Liberate il terreno da tutte le rimanenze della vegetazione e fate una lavorazione profonda, consistente in una vangatura nel corso della quale interrerete del letame (3-4 kg  per mq) o dello stallatico pellettato (2-300 gr per mq). Se ne avete interrate anche del compost a volontà, per migliorare il terreno.  Le aiuole così preparate possono attendere la primavera, quando saranno nuovamente lavorate per ospitare i trapianti o le semine di stagione.  Eliminate i resti della coltivazione del finocchio selvatico, del cerfoglio, del coriandolo e dell’anice.


Radice di finocchio selvatico
Basilico
In alcune zone a clima particolarmente mite, oppure dove c’è la possibilità di riparare il basilico coltivato in vaso, è possibile proseguirla coltura ancora a lungo, quasi fino alla nascita delle nuove semine. Cimate sempre il basilico eliminando gli steli fiorali. Eventualmente recidete la pianta a 15 cm da terra, per favorire l’emissione di nuova vegetazione. Se avete più di una pianta cimatele a rotazione, in modo da avere sempre una pianta con foglie da consumare e un’altra che si sta rigenerando.


Il basilico può essere mantenuto produttivo  a lungo cimando sistematicamente gli steli fiorali

Borragine
In novembre, attorno alla vecchia aiuola, si notano numerose piantine nate spontaneamente dal seme delle piante dell’anno precedente.  Eventualmente si possono trapiantare a fine inverno.


La borragine che nasce spontanea in autunno può essere trapiantata all'arrivo della primavera  
Prezzemolo
Il prezzemolo può essere seminato in autunno in modo da averlo tutto l’inverno, se tenuto in luogo non esposto al freddo.
Finocchio selvatico e Levistico (sedano di montagna)
In novembre potete estirpare le radici, che possono essere utilizzate in cucina. In alternativa recidete solo il fogliame 5 cm sopra il colletto e lasciate le radici nel terreno: nella primavera successiva emetteranno nuovi germogli.


Radice di prezzemolo
Piante perenni
Per quanto queste piante siano generalmente rustiche e si adattino alle diverse temperature, se nella vostra zona le notti in cui il termometro scende sotto zero sono abituali, dovrete predisporre dei semplici ripari, come per esempio i tunnel composti da archetti metallici su cui si stende del telo plastico. Potete trovare tutti i materiali, a prezzi accessibili, presso i Consorzi agrari dove potranno anche darvi ottimi consigli sui vostri dubbi.


Dragoncello
Se invece vivete in zone in cui le notti gelate sono solo degli eventi occasionali, potete proteggere le colture solo nei momenti del bisogno stendendo del telo di tessuto non tessuto sulle aiuole. Le notti peggiori sono quelle che si preannunciano con cielo limpidissimo e sereno. Il momento peggiore per le piante non è il cuore della notte bensì l’alba, quando la brina attacca gli steli nel punto in cui si immergono nel terreno. In questo senso, una protezione di base consiste nel pacciamare le aiuole stendendo uno strato di foglie secche o paglia alla base delle piante.


Il vaso di acetosa si gestisce da solo. E' consigliabile solo, in inverno,eliminare il fogliame più vecchio
Vediamo ora, una per una, molte delle  piante.
Alcune sono a riposo e non richiedono nessun intervento, se non la pulizia del cespo da rami rotti, secchi e deformati. Queste piante sono:
Iperico, Issopo, Melissa, Origano, Ruta, Assenzio, Santoreggia
Dragoncello
Nelle zone più fredde proteggete i cespi con pacciamatura e tessuto non tessuto; in altri luoghi rincalzate la pianta.
Erba cipollina
Il cespo sembra morire, ma non è necessario nessun intervento e la prossima primavera rivegeterà immancabilmente.


Dopo la fioritura la menta secca e sembra morire, ma le radici restano vive e si diffondono nel terreno
Lavanda
Ripulite la pianta dalle parti secche o malformate. Per tutto il mese di novembre potete prelevare talee legnose per produrre nuove piante.
Malva
E’ una pianta rusticissima, che vegeta anche durante l’inverno; è possibile sempre raccoglierne le foglie.
Menta
La pianta appare morta, con pochi steli essiccati. In effetti sottoterra si stanno propagando gli stoloni, che in primavera daranno vita a numerose piantine. Questo può avvenire anche a distanza notevole dalla pianta, che perciò è considerata da molti infestante. Per ovviare al problema coltivate le mente in grossi vas


D'inverno si possono raccogliere le radici del rafano
Rabarbaro
La pianta è in riposo e si notano solo delle grosse gemme, a livello del suolo. Fino a marzo si possono raccogliere le radici carnose del rabarbaro, che si possono pulire, sbucciare e tagliare a listarelle. Si possono essiccare nel forno di casa a 30 °C.
Rafano o Cren
La pianta va a riposo, e nel periodo invernale si possono raccogliere le radici da utilizzare nella preparazione di salse piccanti.


Rosmarino

Rosmarino e Salvia
Si può continuare a raccogliere i rametti o le foglie per uso domestico. In questo mese provvedete a ripulire la pianta da tutti i rami spezzati o secchi, o da quelli che danno un aspetto disordinato alla pianta; il globo dovrebbe apparire sempre compatto e privo di rami isolati che sporgono.
Timo
Rincalzate le piante alla base, per stimolarle ad emettere nuove radici dai rami che strisciano sul terreno.


Salvia

Buon orto a tutti !!!
Torna ai contenuti