Erbe spontanee commestibili. Il chenopodio, detto anche farinello - Coltivare l'orto

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Erbe spontanee commestibili. Il chenopodio, detto anche farinello

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Come provato dalle risultanze di molti   studi archeologici, il chenopodio è stato impiegato per uso alimentare   fin da tempi immemorabili. La varietà più comune è il Chenopodium   album, dai cui semi gli atzechi ricavavano una farina. Ancora oggi   si può confezionare dell’ottimo pane usando farina di chenopodio.
Il chenopodio selvatico (la varietà più comune, illustrata nelle foto, è il Chenpodium album) appartiene alla famiglia delle chenopodiacee, come lo spinacio di cui ricordiamo  il Chenopodium bonus Enricus, o Buon Enrico, un ortaggio ormai in disuso ma molto gustoso.


Il chenopodio è una pianta diffusissima ovunque e facilmente riconoscibile per la pruina che ricopre le foglie oltre che per la forma delle stesse (a piede d'oca)
Il chenopodio è una pianta annuale che cresce praticamente dappertutto, anche tra le macerie di vecchi edifici, a partire dal mese di aprile. Fiorisce all’inizio dell’estate. Per ottenere i semi è sufficiente stropicciare tra le mani le infiorescenze mature. E’ simile all’amaranto: all’inizio della crescita può essere utilizzato come pianta intera, eliminando solo le radici e la parte bassa del fusto, sia cotto che crudo insalata: in questo caso si utilizzano solo le foglioline. . Nello stadio più avanzato della crescita si utilizzano le cime tenere, che rimangono tali anche durante la fioritura: le cime fiorite si possono utilizzare come i broccoli.


Il chenopodio all'inizio della fioritura
Il nome di farinello deriva dalla presenza di una pruina bianca sulle foglie, simile a minuscole goccioline d’acqua. Il nome Chenopodio (che significa a piede d’oca) deriva invece dalla forma della foglia. La presenza della pruina garantisce la genuinità del chenopodio, e impedisce che venga scambiato con altre piante simili ma non commestibili.


Ogni pianta di chenopodio può produrre decine di  migliaia di semi
Quando dalle infiorescenze stropicciate tra le mani cominciano e fuoriuscire i semi, queste si raccolgono e si completa l’essiccazione in un luogo riparato, su carta o cartone ben asciutti; si separano poi i semi dal resto della pianta, anche se non occorre eliminare tutti i glomeruli perché sono commestibili anch’essi.
Il chenopodio può essere usato, in cucina, sia crudo consumando le foglie in insalata sia cotto. La cottura avviene quasi senza acqua (basta quella  di residuo del lavaggio) e deve durare pochi minuti, dopodiché può essere usato allo stesso modo degli spinaci, che può sostituire in ogni ricetta. Se avete raccolto il chenopodio nel vostro orto, dove usate fare molte concimazioni azotate, è preferibile consumarlo bollito per eliminare i nitrati che potrebbero essersi accumulati nelle foglie. Potete utilizzare il chenopodio bollito per torte salate, ripieni di cannelloni o frittate


Il chenopodio cresce spontaneamente, praticamente in ogni luogo
Il chenopodio è molto prolifico nella produzione di semi: da ogni pianta se ne possono ottenere circa 60.000. Oltretutto, questi semi durano moltissimo, fino a 50 anni. I semi interi si possono utilizzare come quelli dell’amaranto, come cereali, nei dolci, saltati in padella. I semi secchi si conservano in barattoli chiusi in luiogo asciutto, dove possono rimanere per anni. Dalla macinazione dei semi si ottiene una farina utilizzabile per la produzione di pane al chenopodio.


Due piantine di Buon Enrico quasi pronte al trapianto. Si tratta di un ortaggio simile allo spinacio, molto poco usato negli orti d'oggi.
Buon orto a tutti !!!
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