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Fare un orto d’inverno? Ecco tre ortaggi per cominciare

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Fare un orto d’inverno? Ecco tre ortaggi per cominciare

Molti ritengono che i mesi invernali non siano adatti alla coltivazione dell’orto, e chi sta pensando di cominciare rimanda la decisione alla primavera. Eppure anche nel mese di gennaio è possibile dare inizio a un piccolo orto, in vaso o in  terra, scegliendo alcune verdure opportune e collocandole in un luogo riparato.
Ci sono verdure molto resistenti al freddo, in grado di vegetare anche nei mesi invernali; alcune di queste vengono tipicamente coltivate in questi mesi sicché quando avranno terminata la produzione, alla fine di aprile o al massimo verso la metà di maggio, potranno lasciare il posto a verdure estive. In questo post ne presento tre, adatte a formare un piccolo orto invernale. In particolare i piselli, le fave e la valeriana (detta anche gallinella, o erba dolcetta)
















Le fave possono essere seminate da novembre a gennaio per la raccolta in aprile-maggio



Sul balcone saranno sufficienti tre grossi vasi, collocati in posizione esposta al sole ma riparata dal vento. In terra basterà una piccola parcella di terreno divisa in tre file in una zona asciutta, non soggetta a ristagni d’acqua in caso di pioggia.
I semi di valeriana, piselli e fave sono acquistabili presso tutti i garden center: scegliete le confezioni più piccole e verificate sempre la data di scadenza. Per quanto concerne i piselli, nel periodo freddo si seminano le varietà a seme liscio, più resistenti al freddo. Quelle a seme rugoso sono più adatte ai periodi caldi.





















Fave seminate in vaso. Le canne e alcuni fili di ferro trasversali serviranno a sorreggere e contenere la vegetazione delle piante adulte

Per accelerare la germinazione i semi si possono tenere a bagno per almeno 24 ore in acqua. Smuovete la terra fino a una profondità di 20 cm e livellatela, un modo da creare un piano nei vasi o delle aiuole baulate in terra. L’aiuola baulata è quella costituita da  una zona  circa 15 cm  più alta rispetto al livello del terreno, al culmine della quale si disporranno i semi, fiancheggiata da una zona più bassa che servirà a camminarci ed a far scorrere l’acqua di irrigazione, se necessario, in primavera. La baulatura consente lo sgrondo dell’acqua piovana, in modo che le piante non restino sommerse in caso di pioggia.




















Le radici spuntano dalla "ferita" (vedi semi a sinistra) e le foglie spuntano dal lato opposto. I semi vanno interrati in piatto, oppure come a destra nella foto.

Le file di fave devono essere distanti almeno 60 cm tra di loro, considerando una zona di passaggio tra fila e file larga 30 cm ed una zona baulata larga altrettanto.
Una distanza analoga va rispettata per i piselli, se sono di varietà nana. Se invece si seminerete una varietà rampicante o semi-rampicante (detta anche mezza rama) tenere le file distanti almeno 80 cm. La valeriana si semina in una aiuola  rettangolare, non più larga di 80 cm per poter raggiungere agevolmente il centro lavorando da un lato o dall’altro.  



















Baulatura del terreno. la semina si fa nella parte non calpestata: questa serve al passaggio e allo scorrimento dell'acqua di irrigazione. Una baulatura larga come quella della foto consente la semina di due file parallele di piantine.
Lungo la fila, i semi di fave vanno disposti uno ogni 10 cm, ed i piselli uno ogni 3-4 cm oppure a mucchietti (detti postarelle) di 5.6 semi ogni 15 cm circa. La valeriana invece va seminata “a spaglio”, cioè spargendo il seme sul terreno in modo che si disponga piuttosto fittamente, alla distanza media di pochi mm tra i semi.
I piselli si seminano alla profondità di 4.5 cm, le fave a 7-8 cm. La valeriana va sparsa sulla superficie del terreno e poi ricoperta con uno strato di 2-4 mm di terra fine; battete poi questa terra con una tavoletta  o una piastrella per assestarla bene attorno ai semi.






















Fiori di fave
Dopo la nascita, quando le piantine sono alte due-tre cm, la valeriana va diradata, lasciando una distanza media di 3 cm tra le piante. Quando queste saranno alte circa 10 cm si fa un altro diradamento lasciando 5-6 cm tra le piante: quelle eliminate, però, possono già essere consumate. Si procede così diradando a mano a mano che le piantine crescono. Nel primo diradamento vanno eliminate le piantine più piccole, in quelli successivi, invece, si eliminano le più grandi per consumarle.























Baccelli di piselli
Quando le fave sono alte circa 20 cm vanno sostenute in modo che il vento non le abbatta. Non è consigliabile metter eun tutore ogni pianta, basta piantarne due a distanza di circa 70-100 cm e collegarli con uno trasversale, al quale si legano i fusti delle piante. A meni a mano che crescono si aggiungono altri sostegni trasversali, uno ogni 25-30 cm circa. Le legature non devono mai essere strette ma servono lasciare al fusto la possibilità di crescere senza rimaner strozzato. I paletti verticali devono essere alti almeno 120 cm, 30 dei qualu vanno infissi nel terreno. Si possono usare canne comuni o di bambù.






















Piselli e fave si possono seminare preventivamente in vasetti come nerlla foto, trasferendo poi in campo le piantine più belle

I piselli nani (che comunque possono raggiungere i 40 cm di altezza) non vanno sostenuti. Quelli semi-rampicanti o rampicanti si sostengono disponendo un reticolo di canne come per le fave, oppure delle ramaglie derivanti dalla potatura di siepi o alberi. I piselli non hanno bisogno di essere legati, perché si arrampicano benissimo da soli: talvolta  nel primo sviluppo può essere utile avvicinare la piantina alla base dei sostegni. Infatti, la piantina “sente” la presenza del sostegno e allunga i viticci per afferrarlo; però è attratta di più dal sole, quindi se il sostegno è in direzione opposta tenderà ad allontanarsene per seguire la luce.























Valeriana
La valeriana spunta dal terreno dopo 20-25 giorni; la prima raccolta di può fare circa 2 mesi dopo la semina (il secondo diradamento anche prima).
Le fave ed i piselli emergono dal terreno in un tempo variabile da 5  a 10 giorni (le fave sono più veloci) e la prima raccolta si può fare a partire da un minimo di 80 giorni dalla semina.






















Un'altra varietà di valeriana
Fave, piselli e valeriana sono tre ortaggi “facili” e adatti a questa stagione: non mancheranno di darvi soddisfazioni. I primi due non necessitano di concimazioni, perché riescono a trarre da soli dal terreno l’azoto necessario. I piselli non vanno neppure innaffiati se sono in terra, e pochissimo se sono in vaso. Per la valeriana occorre mantenere il suolo sempre umidi ma non bagnato: la semina fitta, comunque, contrasta una eccessiva traspirazione del terreno.
Potrete aiutare lo sviluppo di tutte e tre con una leggera concimazione all’inizio dela primavera. Potete usare del granulare comune per orto, reperibile in moltissime marche. Per la valeriana anche solo dell’azoto (urea o sangue di bue) alla metà delle dosi indicate sulla confezione, per non creare un accumulo di nitrati nelle foglie che state consumando.

















Semi di valeriana

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